Dopo tempo immemore e una luuunga assenza da queste pagine, non ci crederete mai (e quasi non ci credo nemmeno io), il vostro Puerko preferito è tornato!!! Ben ritrovati a tutti!
In questi anni di latitanza la famiglia si è allargata, accogliendo la secondogenita, e il tempo è di conseguenza ulteriormente diminuito… 😛
A questo proposito prometto (dita incrociate) che un giorno, a beneficio di tutti i nostri amici con prole infante, scriverò un articolo sui miei giochi preferiti che necessitino di minor tempo per essere goduti (perchè ve voglio vedé col bimbo che strilla per il biberon a finirvi la partita a Twilight Imperium).
Oggi però sono qui per la prima puntata di una nuova “rubrica” completamente aperiodica in cui sproloquio di quei giochi da tavolo che secondo me sono piccole gemme non apprezzate dalla grande massa, magari perchè non di moda o semplicemente penalizzati da una distribuzione limitata e/o sconosciuti ai più, quelle scatole a cui il geek medio lancia un’occhiata di sfuggita e passa oltre, preferendo i titoloni del momento.
Insomma, ci siamo capiti…
E una di queste perle è sicuramente Forgotten Waters, divertentissimo titolo della PlaidHat Games, già da me stra-amata per il mitico Summoner Wars, in cui vestirete i panni di una sbandata ciurma di pirati alla ricerca di gloria, fama e ricchezza, anche se il più delle volte quello che troverete saranno solo guai…
Il gioco, un narrativo semi-cooperativo, mescola sapientemente il Crossroads System già utilizzato con lo zombesco Dead of Winter, con l’utilizzo di una app che aiuta lo svolgimento della partita e trasforma l’esperienza di gioco in una specie di bizzarro mix tra libro-game di gruppo e worker placement infarcito di umorismo e situazioni deliziosamente deliranti…
Nonostante sia passato parecchio tempo, è ancora vivido in me il ricordo di una partita spassosissima in compagnia tra gli altri del buon Alessandro delle Cronache del Gioco, i cui coloriti personaggi sono ormai entrati di diritto nella leggenda!
Sorvolando a mo’ di pappagallo ubriaco sul regolamento (che altri vi spiegherebbero sicuramente meglio di me), voglio solo richiamare la vostra attenzione sull’esperienza di gioco unica, contornata dalle riuscitissime illustrazioni e dal tono dell’avventura, sempre in bilico tra Monkey Island, One Piece e Pirati dei Caraibi.
Al momento sono disponibili cinque avventure tradotte in italiano più una scaricabile dal sito della PlaidHat Games purtroppamente in inglese ed inspiegabilmente mai tradotta nel nostro idioma.
C’è da dire che per chi mastica la lingua di Albione, la versione inglese comprende anche il doppiaggio, che rende il tutto ancora più immersivo.
Arriviamo però a quello che reputo uno dei pezzi forti dell’esperienza: il fatto di essere un semi-cooperativo.
In soldoni (dobloni?) tutti gli sgangherati pirati devono collaborare per completare la missione, ma ognuno dovrà contemporaneamente anche pensare a sé stesso, sfruttando e a volte tradendo i compagni per avvantaggiarsi, raggiungere i propri obiettivi e diventare il pirata più celebre o malfamato prima del resto della ciurma!
E se in Dead of Winter, a causa dell’ambientazione cupa, molte scelte erano tragiche o lugubri, qui la spensieratezza e la caciara la fanno da padrone, a partire dalla creazione del proprio personaggio.
Tutti i giocatori dovranno infatti compilare una scheda di background del proprio pirata (con il proprio nome da bucaniere), che può già strappare le prime risate ancor prima di iniziare a giocare e che nella compagnia giusta può creare dei veri e propri miti!
Per non parlare dei possibili equipaggiamenti ottenibili nel corso delle nostre scorribande, che spaziano da degli splendidi baffi finti a compagni animali assortiti (tipo una capretta molto pirata)…
Altro lato che ho apprezzato, nonostante sia di norma un amante dell’analogico: avere un’app digitale a gestire l’avventura permette di vivere sempre nuovi incontri su isole diverse random in maniera rapida e piacevole (tranne quella volta che siamo sbarcati su un’isola abitata da una sorta di pikachu selvaggi che ci hanno arrostiti coi loro fulmini XD).
Parlando di schede dei personaggi, il gioco ne contiene già una ventina una più buffa dell’altra, ma siccome è sempre divertente scoprire nuove storie pirata, vi lascio qui sotto il link a tre nuove fiammanti schede pronte per essere compilate con i vostri deliri da corsari!
Il pirata Mago e il pirata Gemello sono due creazioni di Kevin Jurcik, che ho trovato tramite BGG e che ho tradotto in italiano, mentre il pirata Rubacuori è una mia creazione.
Spero vi piacciano e vi strappino un sorriso…
Purtroppo sembra che Forgotten Waters non abbia avuto il successo che meritava, ma noi che ci siamo goduti le sue rocambolesche avventure, speriamo in fondo al nostro cuore pirata in un futuro con nuove missioni e imprevedibili disastri! (e intanto vi elargiamo tre nuovi piratucoli da strapazzo)
Per chi invece non lo ha ancora provato, vi consigliamo caldamente di fare un giro sul galeone più pazzo del mondo, perchè ne vale veramente la pena.
Le missioni sono abbastanza lunghe (dalle 2 ore in su) ma si può “salvare” la partita in corso d’opera e con la compagnia giusta diventa un’esperienza veramente esilarante, come un film di Pirati dei Caraibi dove i protagonisti siete voi!
Insomma, buone disavventure in alto mare con Forgotten Waters e ricordatevi di seppellire i vostri tesori come si deve!
Un saluto ludico e che il Puerko sia con voi!!!
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